miopi o presbiti?

Il retail dell’arredo soffre di entrambi i disturbi della vista.     Un manager mi ha definito critico e sferzante ed ha ragione: li ritengo due pregi del mio essere, sono elementi con i quali si possono costruire ragionamenti e progetti senza farsi avviluppare da tanto qualunquismo imperversante nel nostro settore. Ed oggi all’inizio di questo nuovo anno commerciale voglio posare lo sguardo su un fenomeno di cui tanto si è parlato, ma che nessuno ci ha saputo vedere un business. Perché il dramma di questo settore ė questo, la cecità. Nel 2020 c’è stata una vera rivoluzione di stile di vita a causa di questo maledetta pandemia:nel giro di pochi mesi centinaia di migliaia di persone, forse milioni,sono passati dall’andare al posto di lavoro a farlo da casa: il tanto nominato smart working ha svuotato uffici e riempito case, eppure quasi nessuno delle migliaia di punti di vendita dell’arredamento ha saputo trarre un vantaggio commerciale per la vendita di postazioni di lavoro da casa. Ho visto il mio fatturato triplicare nel corso del 2020, vendendo sedute ergonomiche a chi è dovuto rimanere incollato per ore su scomode sedie da casa, eppure tutto questo successo di risultato conseguito si è svolto lontano, molto lontano dagli show-room dell’arredamento. Che peccato, un’altra occasione persa! Sapranno vedere almeno lontano questi imprenditori dell’arredo? Io qualche idea su prossimi scenari l’avrei, cercherò di porgerla a chi perlomeno non risulti anche sordo.