Ė indubbio, molte delle certezze e delle associazioni automatiche di pensiero che fino ad inizio del 2019 erano come sacre scritture, dopo questa pandemia saranno messe in discussione: molte abitudini, esigenze, visioni sono destinate a cambiare, alcune radicalmente, altre per un naturale adeguamento che porta l’essere umano a modificarsi.
Gli spazi abitativi, pubblici e privati sono in parte già in mutazione, chi saprà coglierne
le evoluzioni nel breve e medio periodo i giusti segnali, potrà trasformarle in opportunità.
Io resterò una sentinella attenta a cogliere i segnali e a trasmetterli al mio gruppo di lavoro, ad incitare il retail e aziende con cui collaboro, molte volte ancorate a posizioni di comfort, al cambiamento.
Quanto tempo passano del loro tempo, interior design, rivenditori d’arredamento, designer, direttori marketing, proprietari di aziende che producono arredi, a parlare con chi tutti i giorni si confronta con chi cerca di comprare o cambiare casa oggi?
Leggete questo articolo, iniziate a riflettere su cosa, progettare, produrre, proporre, e su che messaggi tramettere al compratore del prossimo futuro.
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